Pagine

martedì 15 maggio 2012

Interessante.-..



Da qualche giorno ho l’occasione di scambiare alcune mail (su un server particolare definito "sicuro") con un tipo che si definisce “ex appartenente del NWO (New World Order)”. Dice di parlare sei lingue e di essere a capo di una grande multinazionale (clichè mode: on). A dire il vero non metterei mai la mano sul fuoco se mi chiedessero di farlo per dimostrare l’autenticità delle sue parole ma, alla fine, ho deciso di profittare degli scambi sul serio molto interessati che abbiamo avuto su crisi globale, sistema capitalistico, rivoluzioni soffocate (o mai nate) e prospettive future. Parlare con lui, anche se dubito che sia sul serio chi dice di essere, mi ha stimolato diverse riflessioni sull’organizzazione attuale del mondo. Riflessioni che spero risulteranno non banali e bastevolmente interessanti anche a voi che sempre più numerosi mi e ci leggete su you-ng.it.
           
Andiamo con ordine, partendo da una delle mie prime domande: “Come mai, in Italia ed in altri paesi occidentali dove le manovre anticrisi hanno prodotto recessione, povertà diffusa, assenza di prospettive e suicidi a catena, non scoppia una rivoluzione vecchio stile?”. Per Mister D (si fa chiamare così) è tutto semplicemente complesso: il capitalismo ha creato una struttura socio-economica molto solida e dura a morire; per molti versi paradossalmente forte e quasi impossibile da spezzare.
              
La gente, dopo aver desiderato tutto ed il contrario di tutto, si è circondata non tanto di beni quanto di merce tendenzialmente e progressivamente più inutile e superflua. Ora, rinunciare a tanto cianfrusagliame frivolo,  è relativamente facile. Ci vorrà ancora un po’ di tempo prima che tutto il di più accumulato da questa società obesa finisca e lasci vedere i nervi scoperti non dei tanti ma della maggior parte. E il 99%? L’austerity? “Non esiste nessun 99% - mi ha risposto secco – il 99 e l’1% si mescolano giornalmente e continuamente. Vedo sempre più gente del presunto 99 ragionare e comportarsi come quelli che fanno parte del presunto 1”. Uhm…non sono convinto e così lui incalza: “Allora dimmi perché una maggioranza così schiacciante non è ancora padrona del proprio destino”. Non saprei, gli dico. E lui: “Perché appunto non è la maggioranza o comunque è una maggioranza distratta ed inconsapevolmente schiava”.
               
In effetti questa “maggioranza” pare anche a me impigrita, impaurita e pronta a subire il lavaggio del cervello sui “sacrifici necessari per ripagare il debito pubblico tutto e subito”. Quanta gente ha rinunciato alle vacanze, all’auto nuova, al vestito di marca, all’uscita del sabato sera, al nuovo I-Pad, allo smartphone, alla casa di proprietà, ad un lavoro decente, all’indipendenza dai propri genitori? Quante persone hanno detto addio a pezzetti sempre più grandi di dignità e reale libertà convincendosi che, alla fine, non c’era proprio niente da fare o, in alternativa, che lavorare sempre di più per guadagnare sempre meno sia inevitabile? “La benzina a 2 euro? – mi ha fatto riflettere provocatorio – il cittadino beota continuerà a farsi fottere. Al massimo tenterà di prendere di meno l’auto e di rinunciare a qualche scampagnata in più”.
             
Ma quindi non ci sarà mai alcuna rivoluzione? Lui mi dice che questo termine, nella società moderna, non ha più molto senso e che no: secondo lui è più probabile che dovremo affrontare una involuzione (che in buona parte è già in atto) con la quale si darà maggior spazio al denaro e minor spazio – cito testualmente – “alle attività non monetizzabili”. E tutto accade per colpa del vostro disegno di gestione del potere globale? “Non esattamente: noi non siamo certo infallibili o onniscienti. Commettiamo spesso errori di valutazione e non siamo in grado di prevedere in maniera “matematica” le reazioni delle persone e l’evoluzione della società. Possiamo provare ad influenzarvi e molte volte riusciamo ad affossare intere economie ma non siamo (ancora) i padroni del mondo nella maniera in cui ci descrivono i complottisti”.
             
Se vi interessa leggere altro, considerate questa come una “prima puntata” e fate una cosa caruccia: proponetemi voi stessi le domande da rivolgere a Mister D. Ho scambiato numerose “lettere” con lui e, anche se non dovesse essere chi dice di essere, è di sicuro una persona molto colta, consapevole e preparata su determinati temi.

Nessun commento:

Posta un commento